ah, se di fronte al cielo
riuscissi a sapere dell’aria
e non soltanto di strade!
del sole ho l’imperfezione dei canneti
l’ostinato calore delle forme
addosso alle pietre
una qualche impresa di semaforo
e non mi sono dimora
le direzioni, redatte in vie di terza mano
sfuggono, tra i salti dell’erba
accennate e distanti
a volte mi sento un temporale distratto
affacciato ai lampi,
alle tessiture inconsuete dei fulmini
come fossi suono e non tuono
come fossi acqua e con le catene
del tempo dalla voce rauca
in pomeriggi d’intese rarefatte
che mi cercano tra pause e sembianze
-ma poi un’altra sigaretta
si spegne alla finestra
e bussando con mani cadute
cede all’inchiostro la verità del momento-
a volte mi sento un temporale distratto
affacciato ai lampi,
alle tessiture inconsuete dei fulmini
come fossi suono e non tuono
Rosario, questi versi sono molto belli, davvero. Un’immagine inconsueta che lascia sospesi, con lo stupore degli.
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Scusa il commento fuori tema. Vorrei informarti che ti ho taggato sul mio blog per invitarti a partecipare alla diffusione del buon umore tramite la musica col Mood Music Tag. Sperando di averti fatto cosa gradita, ti lascio il link del post in cui ti spiego tutto diffusamente.
http://silviacavalieri.com/2015/04/19/mood-music-tag/
Partecipa, so che ti piace la musica! ☺
Silvia
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a volte mi sento un temporale distratto
affacciato ai lampi,
alle tessiture inconsuete dei fulmini
come fossi suono e non tuono
qui in particolare resto sospesa d ascoltare la tua voce
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Ciao Marina…io resto sospeso quando trovo empatia, grazie 🙂
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già :). Ciao Flavio
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solo un artista (maledetta sensibilità!) riesce a notare nel fenomeno elettrico la tessitura
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