sento la tua voce madre
mischiarsi alla mia gente
urlare al mare le doglie
con remi di corpi al buio
e mentre mi vesto dei tuoi occhi
un moto di nebbia mi arriva
leggero di canti e orizzonti
così il tuo bacio nero che sa di vento
di piedi e corsa, di perdono
per questa vita non ancora vissuta
e tu sei figlia, volto e direzione
luna in questo viaggio di gomma
ma domani cadrà la tua goccia
nei passi liquidi del sole
ci saranno carezze di cemento
sui teli d’occidente
il tuo nome sarà una forma d’acqua
e cammino il solco del legno
poi il marmo di sabbia fermerà le tue gambe
e lungo labbra di maestrale
un ultimo movimento di bandiera
verserà pendenze senza soglia
-ancora qualche metro di scogli e saremo morti!
Purtroppo. Quando si dice purtroppo vuol dire che è già tardi. La guerra e la desertificazione del Sahel hanno prodotto un’emigrazione di massa. L’aridità dell’Europa degli Zero Virgola produce fosse comuni in fondo al mare. Colpa di tutti e di nessuno, come sempre. Voglio vivere il 25 aprile pensando anche a loro e a tutti quei nomi perduti.
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già dovrebbe essere la liberazione da tutte queste tragedie, ma la vedo dura caro Flavio. Quei nomi resteranno in fondo al mare insieme ai corpi e alle parole. Ciao
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È la sintesi di ciò che è accaduto in mare in questi giorni, almeno, mentre la leggevo percepivo questa cruda sensazione, buona serata Giusy
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Ciao Giusy sono troppe le tragedie del mare che avrebbero bisogno di azioni concrete. Purtroppo sembra che esistano solo le parole : le mie che non hanno nessun potere e sono commemorative, e le parole trite e ritrite di chi invece il potere lo detiene ma non lo usa perchè evidentemente la vita, per costoro, non ha nessun valore. Grazie per la visita e il commento.
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Buongiorno e felice di conoscerti! Mi piace molto come ti esprimermi, dovresti sul tuo blog “raccontare” la vita , oltre che con i versi con le parole. Io ti ho notato su un commento di Isabella Scotti! Per quanto riguarda le tragedie del mare, o diciamolo pure le tragedie di 3/4 del pianeta, ci sono grosse responsabilità di quella minoranza che tira i fili del mondo. Anche noi abbiamo le nostre: governi incapaci, corrotti che però abbiamo votato, i nostri piccoli egoismi a cui non vogliamo rinunciare, un popolo disinformato che non ama leggere, effimero. Sappiamo ad esempio che le pile dei nostri telefonini, dei tablet, sono composti di un materiale proveniente da miniere africane, dove per estrarlo, quei poveri disgraziati vengono trattati come schiavi e vedono la morte in faccia ogni minuto? Pensa anche questo messaggio è sporco di sangue! Scusami sono stata molto cruda, ma ho visto dai commenti che queste cose le comprendi, ciao Giusy
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Ciao Rosario.
Mentre la leggevo mi tornava l’eco di questa bellissima canzone in dialetto siciliano… spero tu la capisca. Se non è così, dimmelo che trascrivo il testo volentieri.
Un caro saluto.
Brigida.
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Capisco benissimo essendo calabrese, molte parole sono simili. E poi sfondi una porta aperta : adoro questo gruppo, come tutta la musica diciamo così etnica. Grazie dell’omaggio. Ciao
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Questo video mi fa rabbrividire… ogni volta!
Un sorriso per te, carissimo poeta.
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Sono onesto. Preferisco poesie con senso compiuto a queste dove le parole sono messe un po’ a caso. Fatico a comprendere il senso del tuo narrare poetico. L’unica cosa che percepisco è una profonda malinconia. Per cosa non lo so.
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Grazie dell’onestà, ma non mi sembrava così criptica. È una riflessione amara sul destino dei troppi sfortunati migranti che quotidianamente perdono la vita in mare. Alla ricerca di un nuovo inizio trovano spesso l’ennesima fine. Un dialogo immaginario tra madre e figlia, un muto sguardo di parole che racconta l’orrore di una traversata notturna, disperata e colma di scogli e morte. Non mi pareva di scrivere parole a caso e senza senso, ma tant’è! Grazie in ogni caso per esserti soffermato. Ciao
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Questo senso non l’avevo afferrato per nulla.
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Peccato, evidentemente non sono riuscito a comunicare il mio pensiero, ma toglimi una curiosità nemmeno “viaggio di gomma” e la chiusa sono riusciti ad accendere la luce? 🙂
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Direi di no. Infatti ho riletto tutto ma continua a non suscitare nulla
Provo a spiegarmi meglio. Esamiamo ‘il viaggio di gomma’ e le righe successive.
Scrivi
e tu sei figlia, volto e direzione
luna in questo viaggio di gomma
ma domani cadrà la tua goccia
nei passi liquidi del sole
Non riesco, sarà una mia limitazione cosa si intende per volto e direzione luna nel viaggio di gomma. Immagino, dopo la tua spiegazione che intendevi dire che viaggiavano su un gommone durante la notte. Poi prosegui parlando del domani citi una goccia nei passi liquidi del sole. ora con tutta l’immaginazione possibile associare a un viaggio per mare che dura una notte e un giorno è veramente arduo, salvo che non ci sia l’interpretazione dell’autore. Quando parlo di parole a caso, intendo questo. Parole che non sono collegate all’immagine che si vuole descrivere. Posso capire che cerchi forme non convenzionali per esprimere le tue sensazioni ma quando il messaggio rimane oscuro, almeno per me, significa che qualcosa non funziona nella gestione delle parole. L’unica cosa che ho avvertito era il tono melanconico e doloroso che la poesia emanava nel suo complesso
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Sai le parole in poesia sono volo e visione, immagine e negativo, ecco in questo si srotola il mio senso del poetico. Mi piace pensare che la poesia sia l’inizio del “viaggio” il seguito e l’arrivo dovrebbero essere lasciati liberi di “appropriarsi” del lettore per portarlo verso sensazioni, luoghi, emozioni che possono coincidere con chi scrive ma anche trovare magari altre vie. Sono troppe le cose che dovrei scrivere per esplicitare il senso della poesia, rischiando così di svuotarla. Quindi prendo atto e spero che le prossime, se vorrai continuare a leggermi, possano trovare corrispondenza di sensi. Ciao.
P.s Va da sé che questa è la mia personalissima e opinabile opinione.
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Diciamo che abbiamo visione diverse, come è naturale. Per me la poesia deve trasmettere qualcosa, delle sensazioni e delle emozioni. Ovviamente è il punto di vista di un lettore.
Ma certamente che continuerò a leggerti! E esprimerò le mie personali osservazioni su quello che leggo.
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intensa e ricca di riflessioni che arrivano al cuore. Versi che ci parlano di speranze, di dolore, di scogli da superare e rive su cui ormeggiare speranze per il proprio domani. Leggo molta attualità in questi versi.
Bravo, ottimo stile poetico.
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