ci sono panchine dal nome indiscusso
che frequentano la piazza
con quell’abbigliamento sparso
che le rende usate
dimostrano quanto siano piccole
le odissee dei passi
e i gesti delle chiacchiere
quando preferiscono le sfilate
-basta un giro di gente
per legare voci senz’aria,
come le abitudini in culo a ogni direzione-
di solito è il girotondo degli alberi
che stende le sere con un uppercut
di lampioni, il bar invece
ha il suo fascino di birra
e non crede molto alle luci
si limita ai segni della briscola
con gli occhi di Mariangela
al tavolo le carte litigano
per un po’ di noia,
non hanno capacità d’altezza :
provare a essere strada
è un’impresa per pochi
/perché le salite
siano anche discese
bisognerebbe disporle al moto/
comunque hai scritto una frase fantastica veramente … “provare ad essere strada é impresa per pochi”
BELLISSIMA
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grazie ;), effettivamente essere strada è un’impresa per pochi, basta vedere i troppi emarginati che la abitano oppure le cosiddette persone “normali” alle prese con problemi di ogni genere, troppo rintanante in mutui, bollette e capestri vari. Comunque la mia non è una critica, considerato che sono uno di quelli con le bollette roventi :), ma una semplice quanto amara considerazione. Ciao e ancora grazie
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senza routine, i sogni avrebbero lo stesso peso?
non pensi che la quotidianità sta ai sogni come le gocce d’acqua al mare?
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credo di si, anzi sarebbero ancora più potenti : la quotidianità li rende normali! Immagino i sogni come altezza, difficile da raggiungere ma vuoi mettere l’adrenalina della riuscita ;), Ciao
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io invece credo che sia proprio la quotidianità, fatta di tante piccole cose “noiose” e ripetitive che esaltino il valore dei nostri sogni.
un pò come la roccia normale che rende unici e preziosi i diamanti, mentre se la roccia non ci fosse, che ci importerebbe dei diamanti? li avremmo tutti a portata di mano senza faticare per trovarli
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Mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa 🙂
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scusami … allora ho interpretato male io 😊
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ma quale scuse è un piacere fare due chiacchiere : quando c’è dialettica e scambi di idee vuol dire che la scrittura è servita a qualcosa ;). Ciao e grazie
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grazie a te … sei forte!
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La vita di un piccolo paese che si anima intorno alla piazza con panchine e lampioni.
Un bellissimo spaccato di vita narrato attraverso le tue parole in versi.
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la bellezza a volte è solo un vestito : andrebbe indossato con vigore e sogni invece ci si limita a sfoggiarlo senza provarne l’altezza. Uno spaccato di vita troppo quotidiana, fine a se stessa. Ciao
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Si, è vero quello che scrivi.
Ciao
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La vita di una piazza in cui tutto sembra animarsi, panchine e alberi compresi. Vita in movimento o movimenti di vita?
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solo movimenti apparenti, di vita c’è ne ben poca quando la routine è il solo modo di vivere. Ciao
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anche l’immobilità nasconde voglia di mondo, di navigazione, di corsa
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l’immobilità dovrebbe essere bandita ai tavoli della vita e le discese andrebbero conquistate e non subite come le salite, ciao
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percorsi di vita sfiorano genesi di paesaggio in questa lirica, dove il pulsar della vita sorge come parole all’apice di un rigo.
Sempre molto bravo!
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Max è solo la semplice constatazione di un piccolo paese e la sua piazza e dell’immobilità che si veste di chiacchiere : niente pulsar e né vita quando la quotidianità è sciocca e inutile
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