ai contrasti del gelso
s’imbrattavano maglie e pantaloni
con qualche parola a destinare
il rosso del pomeriggio
dal basso i tetti sembravano salti
-avrebbero difeso anche il vento
per non bagnarsi d’asfalto-
tanto a farli morire da mattoni
ci sarebbe stato Gregorio :
pennarelli di circa trent’anni
e malessere d’artista
poi vennero le strade
e furono un guado alla finestra
con le cartoline di un verde mattina
a immaginarsi anni
ma scelsi di rimanere con la pioggia
pur di sentirmi a sud delle gocce
/ad ammettere distanze
l’apertura dei rami, con un po’ di occhi
ai margini di settembre
La mente va al grande gelso di un tempo, vicino casa, alle scorpacciate e al divertimento della raccolta, ma anche ai grandi rami di deliziosa ombra. Questo gelso ora ha dato il posto a un parcheggio dove la pioggia forma pozzanghere di fango.
Buona giornata, ciao
Mariro’
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anche vicino casa mia non c’è più il gelso : insieme ai suoi rami si sono persi anche quei giorni di sole, rimane il ricordo e la consapevolezza di averli vissuti. Ciao 🙂
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Un sottile filo lega l’attesa della pioggia con la voglia di rimanere vicino alle proprie radici.
Complimenti e ciao
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ottima lettura! 😉 Grazie
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un sorriso
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Bella da leggere e da rileggere, per cogliere ogni poetica sfumatura.
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contento che ti sia piaciuta :), ciao
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quella pioggia tanto attesa nei momenti di gran caldo come quelli che stiamo vivendo. Versi riflessivi, con quello stile poetico che accompagna ogni tuo testo, rendendolo ancor più bello alla lettura.
Bravissimo!
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grazie Max
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