in quel giorno troppo fragile
fu un alito di volto
a ridurre il momento del mare
tanto pallido e dolce tra i miei occhi
per provare un solo abbraccio
e distante quanto un addio
sicura cercasti il passo dell’onda
come a dire non pensarci :
c’è un forse al di là del vetro
(ma nessun indizio di marea
nemmeno un cenno di risacca
che mi sia ragione)
ricordo un mondo in uscita
afferrare i nostri anni
e farne velo, costringere il tempo
in un ballo di-viso
ora a non sapere d’amore
m’inerpico del tuo odore
allungando il mio sogno
sui tuoi capelli di maggio
e m’invento una nuova eco
come fosse voce
per queste strade che mi accecano
in un fermo di salita e assenza
-in un biglietto per dirsi chissà
il senso del nostro profumo-
Sul filo dei ricordi senza il velo della nostalgia si torna indietro nel tempo, quando gli amori erano veri. Musicale, dall’incedere lento ma deciso è una bella poesia.
Felice pomeriggio
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Grazie, torno spesso sul mio tempo e devo dire che mi piace. Non c’è rammarico né rimpianto ma una punta di nostalgia si 🙂
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Non si direbbe nostalgia ma disincanto del passato filtrato con gli occhi della maturità
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già questi occhi che senza ricordi non saprebbero vedere 🙂
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E’ vero
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sempre profonde e colme di riflessioni le tue poesie, molto bravo.
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Ero io quello sopra, non mi ero loggato qua, ancora complimenti per il tuo stile poetico.
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Grazie Max
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Molto bella, lieve ma densa, di memoria e di presente al tempo stesso
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memoria e presente che si rincorrono e a volte s’incontrano. Grazie
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