Boris si ferma spesso a contare i lampioni
con quell’aria da signore;
indossa il cielo, bicchieri di vetro,
riflessi d’autobus dal verso unto
e cammina tra i muri di altri
ha una voglia sul braccio,
una barba da indossare
e tesse marciapiedi
con la birra in prestito
/le parole aspettano il buio per suonare
ai campanelli di Nerina/
vicino c’è il furgone dell’Asl,
i camici aspettano sui gradini,
lei non vuole scendere :
Boris gioca con le sigarette
e si chiede perché il bianco degli occhi
è buio ai portoni
dalle scale un gesto di porta
copre di pelle la barella
e un altro viaggio
attraversa la luce dei parcheggi
Nerina ha i denti da pronto soccorso,
le mani fredde del valium,
un saluto senza più corsie
Boris continua a parlare dell’amore
mentre le strade dormono,
domani i rifiuti del giorno
saranno soli
Mi hai fatta emozionare.
"Mi piace""Mi piace"
la tua emozione è anche la mia, ciao 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Due storie di emarginati, mi pare, che hai descritto con versi profondi e toccanti.
"Mi piace""Mi piace"
Già emarginazione e indifferenza. Ciao e grazie
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ciao. Sereno fine settimana
"Mi piace""Mi piace"
hai una cinepresa poetica in punta di dita
"Mi piace""Mi piace"
grazie Massimo, 😉
"Mi piace""Mi piace"
pagine sociali su cui riflettere, i tuoi versi sono spaccati crudi di realtà che spesso non vogliamo vedere, ma che sovente sono sotto i nostri occhi.
Molto bravo!
"Mi piace""Mi piace"
grazie Max, la realtà conosce parole che neanche la poesia possiede
"Mi piace""Mi piace"