Capita che l’avventura sia a misura di occhi
ma è la mancanza dei tetti la colpa dell’alba.
Intorno un’altra conquista di marciapiedi
definisce la lenta passeggiata del cane.
Mentre la pioggia, incolume, motiva il suo verso in caduta
e come una storia antica di alberi permane.
Intanto parole in doppiopetto
dormono ai bar.
In lunghezza di stazione il perimetro
è un circuito ossidato :
vie di corsa, parcheggi impegnati, cognomi appesi
lungo un percorso di finestre.
E poi lei.
In sembianza d’acqua,
rimbalzo di molo e vincita di pescatore.
Parla spesso col mare,
ma non sa che ingaggiare altezze coi gabbiani
è perdere l’orizzonte.
Se il volo si limitasse a dettare schiuma
non sarebbe salto la riva. A misura di promessa
esiste solo il silenzio.
Il rumore continua sotto traccia, quasi sempre affollato.
Un mondo che si specchia in molti specchi e riflette delle immagini che sono familiari. Ma è il silenzio dei nostri sensi che fa più paura.
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la solitudine che a volte si percepisce in queste nostre città ha il volto dell’assenza e della sofferenza.
Grazie, ciao
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Ciao
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Mi ha particolarmente colpito l’ultimo verso. Da rileggere e meditare
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grazie Italo, la riflessione è sempre importante!
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Ahi Sarino, non riesco a commentare, potrei dirti : “che bella” ma sarei ipocrita e non mi va.
Il fatto è che , pur avendola letta e riletta, faccio fatica a capirne il significato.
So perfettamente come non sia essenziale interpretare una poesia, ma siamo qui per confrontarci.
Vero?
Non volermene.
Un abbraccio,
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tranquilla Laura, in questo caso la nostra empatia non è scoccata 🙂
ma sono d’accordo sul confronto, che è e deve essere alla base di un buon rapporto “blogghistico”
Questa poesia è una riflessione sulla solitudine e il silenzio di una qualunque mattina in città tra pioggia e alberi.
Una passeggiata di occhi che attraverso la corsa delle persone, parcheggi selvaggi, i bar pieni di parole stantie, termina in quella visione di mare che fa da sfondo e quadro. E poi la giovane donna che probabilmente ha in quel mare l’unica compagnia e riparo; dal sogno/visione che trapelava dai suoi occhi mi sembrava che ne cercasse il contatto : sentirsi sirena o gabbiano! Come un salto oltre la realtà o almeno un volo. Non come la schiuma delle onde che ha giusto il tempo per apparire.
E in tutto questo la percezione di evanescenza e di vacuità mi ha lasciato l’amaro in bocca e questi pochi versi.
Spero di essere riuscito a esemplificare quanto ho scritto, conscio che a volte un po’ di ermetismo mi assale 😉 )
ciao
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Bene, sono davvero contenta sia che tu non sia deluso del mio ” non commento”, sia per la spiegazione che ora mi fa assaporare questi versi con consapevolezza
In effetti sono sempre stata in sintonia con il tuo poetare e mi piace interpretare il tuo ermetismo, le tue metafore, ma forse , questa volta, non ho auto la mente sgombra dai miei pensieri un po’ attorcigliati.
Grazie mille e ……………ci risentiamo.alla prossima poesia ” a misura di sensibilità” che tu possiedi in abbondanza.
Buon fine settimana
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grazie carissima. Un buon fine settimana a te
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Poesia…
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grazie
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Bella!
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grazie
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sei proprio bravo!
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grazie 🙂
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