Ero pieno di sogni e di avventure nel cassetto,
non scrivevo. Mi piaceva sognare.
Pensavo che le parole
dovessero servire per prendere il mondo e farlo mio.
Ora invece le uso per dirmi che è tutto andato.

E se penso che avrei dato
uno sguardo al cielo, come dicevano le Orme,
mi sembra di sognare ancora.
Ora che al di là della finestra
esiste un mondo completamente diverso
da come me l’ero immaginato.

Buio e poche altre cose per non brillare
e sentirsi in pena per un po’ di note.
E solo perchè un certo calendario ha preso una strada in salita.
Poi in riva alla città ti senti strada e nient’altro.
Fredda apparizione, illuso da qualche luce di sbieco
e alcune soddisfazioni di vento.
Del resto qualche inverno
ha di che dimostrarsi degno del suo poco tepore.

Ma infine ti accorgi che dentro di te vive un ragazzo
con gli occhi pieni d’estate
e forse sarebbe il caso di non farlo crescere mai.
Tanto da fargli credere che il mare
è solo una sponda da cui ricominciare
per salpare e non fermarsi.