I lampioni che ne sanno
di giornate rare o campi in erba,
hanno un abbigliamento sparso
e qualche ombra addormentata.

Al tabacchino di via Diaz
le panchine sapevano di piazza.
Bastava un giro di gente e le voci senz’aria
diventavano spesso abitudini.

La strada amava la carezza della pioggia
e noi quella degli uccelli.
Anche se umida di passi e sogni bagnati
l’acqua scendeva senza grossi ostacoli.

A volte capitavano lacrime sulle guance rosse.
Le ragazze, belle nei giochi di rossetto appena maturo,
riuscivano a dotarsi di sorrisi e sguardo.
Disposte ad ogni meta, in partenza
e dai capelli senza paura di vento.

Invece le vecchie donne,
con andature da pianoforte e uno scialle
per coprire l’inverno,
rischiavano qualunque arrivo.

Dal campanile un richiamo a onde corte
raccontava alcune voci
e dell’ultimo successo di Bob.