Intorno alle mani usate
due note a caduta mi sono compagnia
mentre i pensieri
si perdono al rumore d’estate.
I tasti abituati alla sera amano qualche parola,
sembrano una voce lontana.
Come il silenzio.
E anche se il miracolo della pioggia
prova due lacrime, tento le poche luci del cielo
con un gioco di finestre affollate.
In uno sguardo rapido di gatto,
a memoria.
Poi a lenta misura di stelle
scelgo i lampioni.
E sfido la velocità delle ombre
imitando i passi di ieri.
-Se non fossi già perduto di foto
sarei vinto dalla nostalgia.
nostalgia e poesia fra attimi raccolti nelle ceste dei ricordi.
Sempre molto bravo.
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Ricordi di fine estate che rivivono con le immagini.
Sempre belle e profonde le tue poesie.
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‘Le finestre affollate’ come le vedevo All imbrunire stasera .
Sheraconunabbraccio
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