Anche oggi il mio canto è triste,
una preghiera in silenzio
che si consuma ad ogni grano.
E a nulla serve misurare la quiete del bacio
quando il mio cuore
è una salita di mattonelle lisce.

Mi stanca la vita dei muri
quando gli occhi stringono lacrime
per non parlare.

Mentre la veste pulita si mischia agli aghi del letto.

Come insopportabile è la distanza
nel pensarti quando a dire ti amo
la sera mi abbraccia solo.

Ed è fredda la luna che mi accompagna
nel saluto di mani a carezza di volto.

Rimane il rumore del mio sguardo,
dentro una finestra che addosso mi cade
e una richiesta muta sulla pelle.

Intorno i passi hanno il verso delle stelle
chiusi nella rete di un’immagine
reclamando il peso della forma
come fossero anse i movimenti del tuo corpo.

Ma forse domani sarà il giorno dei sogni
e verrà bellezza a ringraziarti.

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