Stringo preghiera ad ogni contare di velo
e mi soffre parola in petto
nel debole richiamo di vocali.

Ed è durata in ogni aria di denti
quel timbro di labbra umide
dove la voce più non si conosce.

Perché come linea d’acqua
mi cade agli occhi la vita
e solo un’ombra prova gentilezza d’impronta.

E vorrei sentirmi viale,
una qualche piccola impresa di lampioni
per misurare di ciascun raggio l’eternità.

A tentarmi è l’amore delle foglie
quando si consegnano al cielo.
Il volo del vento tra i rami
nel respiro degli uccelli.

Ma in fondo basterebbe
che un luogo di passo mi fosse carne.