Il significato principale è quello religioso. Per i cristiani la Pasqua è la vittoria di Gesù sulla morte con la resurrezione. Il nome della Pasqua viene dall’ebraico pesah, passaggio, attraverso il greco e il latino. La passione e resurrezione di Cristo sono raccontate nei quattro Vangeli, con particolari diversi, e nelle lettere agli Apostoli. Le celebrazioni della passione vanno avanti per tutta la settimana, anche con rappresentazioni in costume e ricostruzioni storiche come quelle della gallery, per concludersi nella domenica di Pasqua con la messa celebrata dal papa in San Pietro dalle 10. A seguire, a mezzogiorno, la benedizione Urbi et Orbi. È la benedizione che il papa rivolge alla città di Roma (Urbi) e al mondo interno (Orbi) nella domenica di Pasqua.

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La Pasqua è la solennità cristiana che celebra la risurrezione di Gesù, con l’instaurazione della Nuova alleanza e l’avvento del Regno di Dio. Dal punto di vista teologico, la Pasqua odierna racchiude in sé tutto il mistero cristiano: con la passione, Cristo si è immolato per l’uomo, liberandolo dal peccato originale e riscattando la sua natura ormai corrotta, permettendogli quindi di passare dai vizi alla virtù; con la risurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all’uomo il proprio destino, cioè la risurrezione nel giorno finale, ma anche il risveglio alla vera vita. La Pasqua si completa con l’attesa della Parusia, la seconda venuta, che porterà a compimento le Scritture.

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Il cristianesimo ha ripreso i significati della Pasqua ebraica nella Pasqua cristiana, seppur con significativi cambiamenti, che le hanno dato un volto nuovo. Le sacre Scritture hanno infatti un ruolo centrale negli eventi pasquali: Gesù, secondo quanto è stato tramandato nei Vangeli, è morto in croce nel venerdì precedente la festa ebraica, che quell’anno cadeva di sabato, ed è risorto il giorno successivo, in seguito chiamato Domenica. Inoltre, questo evento venne visto dai primi cristiani come la realizzazione di quanto era stato profetizzato sul Messia. Questo concetto viene ribadito più volte sia nella narrazione della Passione, nella quale i quattro evangelisti fanno continui riferimenti all’Antico Testamento, sia negli altri libri del Nuovo Testamento.

Il rapporto con la festa ebraica è rimasto nelle letture liturgiche del Sabato Santo che sono proprio quelle della Pesach, ma la festa più importante, la vera Pasqua cristiana è il giorno successivo in cui gli ebrei celebrano l’offerta del primo covone d’orzo e i cristiani la risurrezione di Gesù, il primo esponente della “messe” cristiana. Il fatto che Gesù sia risorto nel primo giorno della settimana ebraica sembrò doppiamente simbolico: in questo giorno Dio aveva creato l’universo e ora nello stesso giorno aveva inizio una nuova creazione.

Alla Pasqua settimanale, la domenica, si aggiunse quindi anche la Pasqua annuale, il giorno più importante dell’anno, celebrato dai discepoli con la consapevolezza sempre più forte di aver istituito una festa nuova con nuovi significati: è un evento straordinario, dove il bene trionfa sul male grazie a Gesù che, morto crocifisso, risorge infine dai morti.

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A Pasqua l’Italia “mette in scena” oltre tremila rappresentazioni viventi. Da Nord a Sud è un susseguirsi di processioni, riti religiosi, feste popolari, rappresentazioni sacre, sagre e tradizioni folcloristiche. Interi Paesi scendono in Piazza, durante la Settimama Santa, per celebrare e commemorare il dramma sacro della Morte e della Resurrezione di Cristo.

La notte del Venerdì Santo le strade si illuminano di fiaccole e vengono solcate da affollate processioni: talvolta i penitenti sono a piedi scalzi o in catene per rendere più difficili e faticosi i percorsi della redenzione. La Domenica di Pasqua esplode l’elemento gioioso che si manifesta nel volo della colombe, nello scoppio di mortaretti e fuochi d’artificio, nelle grida esultanti dei fedeli, nel primo sole caldo della stagione.

Riti

In tutta la penisola sono molto diffuse, durante la Settimana Santa, i riti che ricordano la Passione di Cristo che si intensificano e raggiungono il vertice il Venerdì Santo quando la comunità dei fedeli vive un giorno di lutto universale espresso attraverso diverse forme di partecipazione popolare. Molto diffuso è anche il topos dell’incontro, la Domenica di Pasqua, tra la Madonna e il Figlio Risorto.

A Bormio (Sondrio) esiste una tradizione, probabilmente unica nel suo genere, che affonda le sue radici nella natura pastorale di questa terra: sono i “Pasquali”, vero e proprio rito propiziatorio per la nuova stagione dopo i rigori dell’inverno e, al contempo, si svolgono gare tra le contrade che compongono da sempre il tessuto urbano e popolare di Bormio. I Pasquali consistono nella benedizione di cinque agnellini che vengono trasportati nella chiesa arcipretale ornati nel migliore dei modi da ciascuno dei cinque rioni in cui è suddiviso il borgo. Ogni pastore rionale conduce il suo agnellino alla chiesa colleggiata. Qualche volta un rione ha un proprio buon pastore rappresentato da un bimbo vestito di pelli che stringe tra le braccia un agnellino bianco. La preparazione dei Pasquali comincia in pieno inverno quando la Pasqua è ancora lontana. Nei singoli rioni vengono costituiti gruppi di giovani guidati da un capo. Ogni gruppo sceglie un tema che abbia attinenza con la Pasqua che va realizzato attraverso una composizione artigianale e artistica.

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Una colomba è protagonista della famosa celebrazione dello Scoppio del Carro che si svolge a Firenze. è una suggestiva festa che deve la sua origine a tre schegge del Sacro Sepolcro conservate nella Chiesa dei Santi Apostoli. I tre frammenti di pietra giunsero a Firenze grazie a Pazzino dè Pazzi che, imbarcatosi nel 1097 con i crociati alla volta della Palestina, salì per primo sulle mura della Città Santa. La storia narra, inoltre, che quando la città di Gerusalemme venne liberata, i crociati si raccolsero nella Chiesa della Resurrezione distribuendo il fuoco benedetto provocato dallo strofinio dei tre frammenti del Sepolcro. Anche negli anni successivi le tre pietre continuarono ad essere utilizzate per accendere il cero pasquale. In seguito venne allestito un carro che trasportava il fuoco sacro nelle case.

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Immagine correlataA Iglesias martedì ha luogo la processione dei Misteri. Il Giovedì, dopo il tramonto, si svolge la processione dell’Addolorata. La processione più attesa quella del Venerdì Santo nella quale è rappresentato il funerale di Gesù raffigurato in un bellissimo simulacro risalente al XVII secolo e accompagnato da una lunghissima schiera di figuranti in abito spagnolo.

La Domenica di Pasqua, come ogni anno, a Stalettì (CZ) (il mio paese di nascita) si rinnova uno dei riti più suggestivi della settimana Santa. E’ una rappresentazione carica di significati religiosi e di toni drammatici, soprattutto per la personificazione della statua della Madonna che non riesce a credere alla notizia delle resurrezione che le porta San Giovanni. Inizialmente la statua di Maria procede lentamente e poi, improvvisamente, si lancia in una folle e gioiosa corsa verso il Figlio. Durante questa corsa, la Madonna perde il manto nero che la avvolge e finalmente le statue della madre e del figlio si riuniscono in un tripudio di gioia, con tutti i partecipanti che baciano la terra come ringraziamento per quelle vita che vita che ritorna.

Immagine correlataIn Provincia di Cosenza, a Civita e a Frascineto il lunedì di pasqua si tengono le Vallje, danze e canti popolari in ARBERESH (albanese) in ricordo della vittoria di Skandeberg sui Turchi. In seguito alla morte dell’eroe nazionale albanese Skanderberg, per sfuggire al dominio dei turchi, molte famiglie albanesi emigrarono nell’Italia meridionale, scelta dettata da motivi politici, geografici e per la possibilità di scambi commerciali tra Occidente e Oriente. Grazie all’assenso dell’abate del monastero greco di S. Pietro che assegnò loro alcune terre dell’abbazia, nella seconda metà del sec. XV, gli albanesi si insediarono nell’attuale sito di Frascineto già detto Casal di Pietro. Le giovani indossano in questa occasione il costume tradizionale di rara bellezza sfilando per le vie del paese. Mentre i danzatori di Vallja con fantasiose evoluzioni e improvvisi spostamenti imprigionano qualcuno del pubblico, solitamnete un “letir” (italiani) che paga al bar, simbolicamente, il proprio riscatto.

Risultati immagini per la celebrazione della Real Maestranza che si svolge il Mercoledì a CaltanissettaAlle antiche corporazione artigiane è legata la celebrazione della Real Maestranza che si svolge il Mercoledì a Caltanissetta. L’imponente e commovente corteo è costituito dai rappresentanti locali delle più antiche corporazioni artigiane. Nel 1806 Federico di Borbone, impressionato dall’imponenza di questo corteo, concesse alla Maestranza il titolo di reale. Il personaggio principale della manifestazione è il Capitano che viene eletto ogni anno tra i vari rappreentanti delle categorie artigiane, il quale ha l’onore di portare il Cristo in Croce, in segno penitenziale, nella prima parte della processione per poi guidare la Real Maestranza quale scorta d’onore del Santissimo.

Risultati immagini per celebrazioni di PrizziIn alcuni riti di Pasqua compaiono le maschere della Morte e dei Demoni come, per fare solo uno dei tanti esempi, nelle celebrazioni di Prizzi. La Domenica di Resurrezione due processioni, quella con la statua dell’Addolorata e quella con Gesù cristo si dispongono a un capo e all’altro della via principale. Accanto a quest’ultima si trovano due angeli con la spada in mano. Ma al momento dell’incontro tra la Madonne e Cristo due diavoli che indossano due tute rosse e una maschera di latta e la Morte con una tutta gialla cominciano ad agitarsi correndo da una statua all’altra. Il tentativo di impedire l’incontro tra la Madre e il Figlio è detto “abballu di li diavuli”. Ad un certo punto gli Angeli colpiscono i diavoli con la spada. Le campane e la banda suonano a gloria.

Curiosità

In spagnolo e anche in catalano la parola “Pasqua” viene a volte usata in maniera non corretta per indicare altre festività religiose; per esempio in Cile indica il giorno della nascita di Gesù (Natale), quindi il giorno di Pasqua è indicato come “Domingo de Resurrección” ovvero “Domenica di risurrezione”, mentre la festività viene comunemente chiamata “Semana santa” ossia Settimana santa.

Il termine “Pasquetta”. Con la parola “Pasquetta” viene indicato il lunedì successivo alla domenica di Pasqua (detto “Lunedì dell’Angelo”), quando Gesù risorto apparì per la prima volta ai due discepoli diretti verso il villaggio di Emmaus, vicino a Gerusalemme. Da questo evento (il pellegrinaggio dei due discepoli) nasce la consuetudine tra i cristiani, di festeggiare questa giornata con una “scampagnata” o una passeggiata fuori porta.

Le campane a Pasqua. Dal giorno del venerdì Santo fino al giorno della Domenica di Pasqua, In Italia le campane delle chiese rispettano il silenzio, in segno di dolore e rispetto per il Cristo crocifisso. Questa usanza viene praticata anche in Francia dove ai bambini viene detto che le campane sono “volate” a Roma. La domenica di Pasqua, mentre i bimbi guardano il cielo per vedere le campane di ritorno, i genitori nascondono le uova di cioccolato.

La data di Pasqua”mobile”. Al principio del Cristianesimo, la Risurrezione veniva celebrata ogni domenica. In seguito la Chiesa Cristiana dpensò di festeggiarla solo una volta all’anno, ma le varie correnti religiose non eano d’accordo sulla data in cui si sarebbe dovuta celebrare. Le controversie vennerò sanate con il concilio di Nicea, avvenuto nel 325 d.C., nel quale si decise che la Chiesa di Alessandria d’Egitto avrebbe dstabilito la data anno per anno.

Il calcolo della data di Pasqua. In base al Concilio di Nicea (325 d.C.), il giorno di Pasqua doveva essere la Domenica successiva alla prima luna piena di primavera..Oggi tale giorno viene calcolato scientificamente in base all’equinozio di primavera e alla luna piena, utilizzando il meridiano di Gerusalemme (dove è morto e poi risorto Gesù Cristo). A causa dell’utilizzo del calendario Giuliano, anziché Gregoriano, da parte degli ortodossi, la Pasqua ortodossa differisce da quella Cattolica (con circa una settimana di scarto). La tradizione della Chiesa cattolica vuole che la data della Pasqua sia annunciata ai fedeli dal sacerdote celebrante durante i riti della festività dell’Epifania (6 gennaio).

Nascita e storia dell’uovo di Pasqua. L’uovo è certamente il simbolo della Pasqua maggiormente rappresentativo.La tradizione delle uova pasquali come augurio risale a tempi antichissimi, addirittura precedenti al Cristianesimo. Infatti come simbolo della vita che si rinnova, l’uovo veniva dato in dono quando il giorno di Pasqua coincideva con i riti di primavera per festeggiare la fecondità: i Persiani, ad esempio, consideravano l’uovo della gallina un segno di buon auspicio simbolo della natura in rinnovamento, già 300 anni fa.

In modo analogo gli Egizi dovano uova dipinte a parenti ed amici a inizio primavera, come augurio di rinascita, tra i Romani era noto il detto “Omne vivum ex ovo”, mentre nella tradizione cinese si è sviluppata l’idea per cui l’origine della terra risale ad un uovo gigante.

Nella tradizione Cristiana, le uova rappresentano la Resurrezione di Cristo: la leggenda racconta che ritornando dal Santo Sepolcro vuoto, Maddalena incontrò Pietro che le disse “crederò alle tue parole (ovvero la Risurrezione di Cristo) solo le uova che porti nel tuo cestino si coloreranno di rosso..”, le uova divennero immediatamente rosso porpora e Pietro, sgomento, si inchinò davanti al miracolo. Da allora alla fine di ogni messa per la celebrazione della Pasqua, vennero distribuite tra i fedeli delle uova colorate di rosso (colore che rappresenta il sangue versato da Gesù).

Nel Medioevo l’usanza volle che venissero servite a tavola uova sode dipinte a mano, mentre nel XV secole si sviluppò la tradizione di servire omlette a colazione, preparate con uova deposte il venerdì Santo.

Non c’è certezza invece sulla nascita dell’uovo al cioccolato, ma tra le teorie più accreditate, si fa risalire questo costume a Luigi XIV, altri invece pensano che tale usanza derivi dall’America, patria della pianta del cacao.

Auguri di buona Pasqua!

*pagina redatta con testi, immagini e video tratti liberamente da internet, e da alcune note personali