Fuori il giorno è un’occupazione
che nessuno osa toccare.
Una veloce cantilena di auto
che scivolando si consuma.

Lì, dove le orme
si stringono ai passi per non cadere
un’ombra sceglie di andare.
Con una relazione di lampioni
che ad ogni centimetro di volto
lascia senza alcun premio gli occhi.

Solo intorno agli alberi
esiste la voglia di essere vento.
Ma è così rara l’esistenza dell’aria
che spesso si misura ad affanni
il vecchio mestiere del tempo.

Poi ti accorgi che la vita
è un riflesso debole,
la ragionata consuetudine di ciascun momento.
Nera come un caffè distratto
e banale quanto la sfrontatezza
di un biglietto già timbrato.

Mentre lentamente tutto corre,
a parte un cane
che beve la sua malinconia.