Fuori il giorno è un’occupazione
che nessuno osa toccare.
Una veloce cantilena di auto
che scivolando si consuma.
Lì, dove le orme
si stringono ai passi per non cadere
un’ombra sceglie di andare.
Con una relazione di lampioni
che ad ogni centimetro di volto
lascia senza alcun premio gli occhi.
Solo intorno agli alberi
esiste la voglia di essere vento.
Ma è così rara l’esistenza dell’aria
che spesso si misura ad affanni
il vecchio mestiere del tempo.
Poi ti accorgi che la vita
è un riflesso debole,
la ragionata consuetudine di ciascun momento.
Nera come un caffè distratto
e banale quanto la sfrontatezza
di un biglietto già timbrato.
Mentre lentamente tutto corre,
a parte un cane
che beve la sua malinconia.
Stasera mi sento come il cane che beve la sua malinconia. Bellissima immagine, molto malinconica, che, per una fortuita combinazione, è il mio attuale ritratto. I limiti di una pozzanghera, gli invalicabili limiti di certe situazioni…
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già! Bellissimo commento Silvia, grazie. Ciao
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immagini, parole soffuse da quel leggero velo che la patina del tempo ha donato alle tue parole. Ricordi del passato, ricordi del presente. Tutto ben miscelato nelle tue parole.
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Grazie! Ciao
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ciao
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Nel tuo scrivere sembra che la vita e soltanto un sacrificio malinconico, e pensando bene c’è molta verità dietro queste parole.. comunque molto bello complimenti 😉
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no la vita è anche altro fortunatamente ma questi spaccati di realtà ne fanno parte e non sarebbe giusto far finta di nulla! Ti ringrazio, un caro saluto
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fai bene scrivere i tuoi pensieri… mi piace 😉
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grazie 🙂
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😉
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spaccati di vita quotidiana raccontata in versi, il tuo poetare è sempre rimasto sublime.
Molto bravo!
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grazie Max
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