Una parola ogni tanto capita oltre i vicoli
che vanno senza fermata,
in quel fruscio di forme spesso abituate.

Di fronte ad un lampione
che si confonde alla luna per non sprofondare
e passando per alcune voci,
che invece di restare,
arretrano sul passo ingarbugliato di un cane.

Lungo un viale perso per strada
che s’intromette per non essere dimenticato,
rimediato a rughe e giornate combinate.

Mentre l’aria si riempie senza nessuna portata,
con un vezzo di chi non ha altra immagine
se non in qualche chilometro di marciapiede.

Intanto gli occhi mascherano la gentilezza
con l’urgenza di qualche casa
e in un po’ d’acqua si fermano per restare.

Solo il vento ha veramente bisogno dei rami.