guardo il mondo
attraverso un foglio di nuvole,
tra gli alberi in attesa

nelle lacrime del tempo
rapide come le sfumature
di un bacio che giace

e dentro queste ore
col peso del sole che muore,
con la voce che si ferma tra i giornali

in questo giro di quadro
dove la polvere intatta dei chiodi
è quel lampo senza occasione

proprio come la vita che preme,
con la sua luce lieve,
per le insegne di un marciapiede

per un piccolo scroscio d’ali,
illibato e perduto come la pioggia
quando supera il cielo

ma non c’è più niente da dire,
il silenzio delle mani è ancora qui