si passa senza sorprese
intorno alla vita, spesso come il lato
che manca agli alberi spogli,
a volte come quei parcheggi muti
dove il silenzio è pressoché normale

nel tempo di altre cose
e mentre da ogni parte il mondo
si avvia dentro un neon
come fosse gentilezza anche l’abitudine

si passa in pena ad ogni poesia,
come un territorio senza superficie,
con l’aria delle parole che cadendo
si fissa alle vetrine

per poi accorgersi che a largo di un bacio
anche il mare fatica per un po’ di luna,
con la strada che giace sempre in seconda fila

proprio dove i chilometri
nemmeno si confessano di essere stati