non esiste fiato se l’aria
vince in ampiezza
la misera fiducia di restare,
in questo viavai sempre uguale
ci sono troppe sottrazioni da versare
e fianchi in fuga dall’essere normali

luoghi in cui respirare
è sempre il vento di un’altra cosa,
dove ogni singola voce
è la luna da proteggere mentre cade
o la prossima curva da fare

dove i passi si fermano soli
e ogni sorpasso è marcato a giornali
per paura di qualcosa da cresimare
con due gocce di sale

quando la vita è il giorno
di una smunta vetrina il silenzio
è la ruvida grazia di un temporale