ci sono colori che potrei toccare
come un’ombra vicino a qualche carezza,
lunghe strade da portare dentro
per avere ancora un’impronta

ci sono parole e strade in controluce
che stridono tra gli alberi,
tante lame messe da un lato solo
che si lasciano andare

e una lontana idea di vento
che va oltre questa via di gente,
e se guardo in fondo una linea d’orizzonte
ad ogni passo di finestra

ci sono strane continuazioni
per le mille facce da bar
vuote lanterne di vetro in mostra
oltre gli occhi imprigionati al banco

solchi e onde di una vita a tempo
che non ha memoria in scia
né suolo incontro
solo un mare che si perde lungo il viale

ma forse il confine è qualcosa simile
alla tangenziale, una corsa
all’ultima insegna
in fila come un respiro che m’invento

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