le cime sono solo degli alberi
quando il sole scende dalle pareti,
tutt’intorno il cielo degli uccelli
rimane imprevisto quanto un telo capitato
di sotto un mondo asciutto
che non ha posto, nessuna stazione in arrivo
appena due metri di viaggio
e una bicicletta attraversata dal viale
sulle corsie parcheggiate il dubbio
delle multe si presta ai palazzi,
le foglie lente appena passate
proprio come qualsiasi cosa
più in là, tra i piedi di chi ha perso anche il vento,
un uomo con gli occhiali
diminuisce verso est,
come gli alberi che si immaginano alle finestre
in fondo il portone giallo, un po’ appartato,
accosta gli occhi al passaggio delle auto,
cambia colore se mosso in silenzio
mentre a largo delle scale il bagliore dei vetri
non ha coincidenze particolari,
alla fine si spera solo che arrivi in tempo
sempre ricche di spunti riflessivi le tue liriche, molto bravo!
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grazie Max
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Mi rendo sempre più conto di come per te la poesia non sia un puro esercizio formale, ma un atteggiamento vitale.
Buona settimana e scusa se non commento sempre ma ti leggo con piacere.
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nessuna scusa carissima, mi basta sapere che ci sei. Grazie e un abbraccio
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sei inesauribile nello sfornare poesie sempre belle e seducenti.
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grazie Gianpaolo troppo buono!
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no, sincero
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🙂
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