dissero del mio nome in fondo alla via
lì, vicino alle ante cancellate,
della notte e del cielo che cadeva,
ma non fummo ingrati
nel raccogliere ogni stelo di rosa

venne il tempo con mestiere
e anche quella lontana cosa simile alla luna
che alla fine si fermò
per essere una luce tra le mani

dissero che al numero 4 le finestre
erano di un giallo senza colore,
semmai avesse avuto un po’ di fiato
anche la signora di fronte
avrebbe steso un po’ di parole

poi venne anche la pioggia
e sulle auto una lacrima messa apposta
come l’aria alle curve
mentre un bacio lasciato sulla strada
si affrettò a chiudere le porte

ma erano così belle le fioriere
in faccia al vento
che partimmo senza dire niente,
un saluto alla polvere e poi ancora niente

e via, come fosse ieri un’altra vita