crescere per grazia in sogno
anche senza essere di prima mano
normali ma non proprio ordinari,
in disparte al mestiere che ci nega
ogni commossa edizione
e non sarebbe sbagliato
scrivere del mare a ridosso
o del cielo occasionale dei tetti
per l’ampiezza dei fiori
che impediscono ogni silenzio
frammenti di un vento insolito
nell’alba di forme in rotta
tra volti in transumanza
e di api al primo giro di danza
magari miele senza paura
e poi a sera lentamente indecisi,
quasi a caso, di un verde corallo
segnato sul calendario,
con le rondini sveglie di primo mattino
da ripetere a primavera
finestre per ogni lampione
da stare in luce a due a due,
nel rimbalzo di occhi a prendere eternità
su quel lungomare a stento
dove ogni nome si legge con fragore
È imbarazzante: ero entrato qui dopo aver segnato tempo fa il tuo blog. Secondo gli usi e le dinamiche di questo ambiente l’unico modo per farsi leggere è commentare…Mettere una presenza comunque, dire ci sono anch’io e inventarsi un commento possibilmente decente.
Ma qui c’è una poesia. Vera, da leggere e rileggere ed io quando trovo un testo così non so scriverci nulla sotto: La poesia è un dono, si assorbe e si tiene vicino al cuore, scriverci appresso ha un senso solo per raccontarne un’altra e non sempre è possibile. Così eccomi qui, sciocco e imbarazzato,. Per dirti che ho riaperto alla vista uno dei miei blog. Solo questo.
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ti ringrazio,
lascia perdere gli usi e i costumi, se ti va di leggere e commentare fallo senza problemi altrimenti passa oltre.
e comunque mi pare che tu abbia da dire molto!
Ciao
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E come è bella!
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e grazie 🙂
ciao carissima
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nulla è mai di prima mano ma il sapore genuino della vita sì.
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già, basterebbe rendersene conto un po’ più spesso
ciao e grazie
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Queste immagini mi portano alla mente le immagini (apparentemente le stesse) di tutti i tempi, i miei tempi, le mie stagioni, almeno alcune, dall’infanzia alla vecchiaia, con i differenti profumi, colori, umori, piogge, venti, soli. Le mie primavere tutte quante in questa tua poesia. Poi, quando ho letto del lungomare a stento dove ogni nome si legge con fragore, ho rivissuto i miei giovanili amori e le serate sulla battigia a scrivere i nostri nomi dentro un cuore. Momenti di rara bellezza emersi in un attimo. Una poesia meravigliosa.
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che poi alla fine sono i tempi, le stagioni di ognuno, anche i miei, che ritornano spesso e mi fanno compagnia in versi e brividi come alla nostalgia un pianto di rose e di acqua di mare.
Grazie di questa tua condivisione.
Ciao
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e di api al primo giro di danza.
Il soffio di grazia di piccole ali scolpite nel marmo che spicca il volo.
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grazie, ciao
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c’è tutto il profumo e il colore della bella stagione in questi versi emozionanti e profondi, la tua creatività non conosce confini!
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grazie Max, ciao
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