per tutte le poesie ferite
che scavano dentro
fin dove la nebbia esiste densa
e un brivido d’acqua arranca

in mezzo alle rotte di sogni incerti
che migrano stonando
tra le piazze in pioggia
e il tempo che arriva in fronte

come all’inchiostro portato a febbre
nel caos inadatto del verso
di un amore a sprazzi
grazia in palio alla cena dei santi

per i tanti occhi in cielo
lasciati in fila come in piedi
per quelle spesse ali senza vento
a passare di fragile chiarore

forse ci abitueremo di stelle
con un corpo fuori squadro
per queste pietre
tramandate da un fulmine a cadere

di un’estasi sottile incisa
rischiando strade sotto copertura
soltanto mente in cuore
per quel poco che vale