mi sarei aspettato una breve invenzione
anche la dolce malinconia
di restare senza tempo
per amare ogni giorno inadatto
a dirci che ne sarà del fuoco urgente
delle parole frazioni di un momento,
per la libertà di restarci dentro
in linea ad ogni battito
poco prima di immaginarci niente
mi sarei visto in cima agli alberi mossi,
in silenzio inseguendo il vento
d’un tratto spazio, contorno di un bacio
che mai saprebbe d’essere stato,
in parte clamore ostinato e perdente,
distratto dall’onda di ogni stella
e dal cielo di un singolo fiore
gracile pensiero contrastante
di un uomo appena nato
ma intorno i frammenti
sono gli occhi di un buio oltre il grano
perché fuori c’è un’alba infinita
di nessuna luce per la strada
Versi straordinari, Sarino, anch’io mi sarei aspettata dalla vita almeno lo stupore continuo, la consapevolezza di una luce da raggiungere o magari l’inconsapevole felicità del nulla. Sto leggendo e scrivendo poco, ma passare da qui mi ha risollevata.
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Commento che arricchisce la mia poesia, grazie per essere passata, mi fa piacere “rivederti” e di saperti risollevata.
Ciao e a presto
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Una meraviglia di versi. Incantata. Un grande abbraccio. Isabella
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grazie carissima, un abbraccio ricambiato
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Buonanotte caro Sarino. Isabella
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malinconia e tristezza per qualcosa che non c’è più.
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grazie Gianpaolo
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è sempre incantevole perdersi nei tuoi versi, in quelle riflessioni che fanno della vita un cammino fra ricordi, ostacoli e nuove prospettive..
Bravissimo!
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grazie Max
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