lì, dove ogni luce ha mille piccole incertezze,
gli occhi vivono di nere foglie,
rare speranze
di un sole che sorge e trema
e parole da sussurrare appena
fuori è goffa ogni versione,
fessure di un morbido infinito
che lottano tra le dita,
lacrime di un miele antico
per un pianto indossato lieve
e forse sarà quiete un altro posto,
sogno in cui non ci sarà nessuna sera,
ma di artigli a cadere restano graffiti
in fondo a ieri
e lampioni radunati sui muri
e sarà soltanto un piccolo sorriso
il silenzio del tuo volto
e urlo questo tempo perduto,
come sarà un abito blu
il mare per scivolare dentro
“e forse sarà quiete un altro posto,
sogno in cui non ci sarà nessuna sera,” nel dolore questa resta una speranza, Come vorrei che fosse così!
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dobbiamo crederci, restare senza nessuna speranza sarebbe morire anche da vivi.
Ciao
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‘e urlo questo tempo perduto’ . Rimpianto. Quanto dolore, Sarino.
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grazie cara
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” e sarà soltanto un piccolo sorriso
il silenzio del tuo volto
e urlo questo tempo perduto,” Questi versi sanno di un dolore nascosto tra le pieghe di un silenzio che fa male.
Un abbraccio caro Sarino.
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abbraccio a te cara
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buongiorno Sarino, sono contenta quando pubblichi una tua cosa…le tue poesie invitano sempre alla riflessione, allo scrutare nelle cose…trovo incredibilmente bella la prima strofa…..e poi tutto il resto! buona giornata Sarino
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grazie, troppo buona
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No no mi piace molto come scrivi
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grazie 🙂
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è sempre incantevole perdersi nelle trame dei tuoi versi, spaccati d’umanità fatti poesia.
Bravissimo!
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grazie Max
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