potessi della pioggia
avere anche solo l’odore
e di un’ultima goccia il suolo
no, non sarei in errore
nemmeno con un’altra storia
da rivendicare tremante
per calare di tanto in tanto

come di un pianto il volto
e di una vecchia impronta
interminabili luoghi
no, non sarebbe abbandono
in fondo all’orizzonte
e al mare simile in ogni porzione
rimasto in coda

per le voci dove abita il sole
come uno stormo in volo
e per l’acqua senza più cielo,
no, non sarebbe errore
nemmeno se alla fine
a restare fosse un quadro
attratto da un chiodo

forse sarò in ogni ora
libero e senza fiato in gola
anche quando assomiglierò al pane
mentre muore,
evaporando senza colore