come il vento sulle foglie solitarie
mi affiora tristezza
quando guardo le nuvole
lottare invano e mille sono le parole
che non so dire
quando mi fermo sulla luna
e fragile e ininterrotto
inseguo la voce e il suo silenzio

allora mi accade di essere vita
in quella misura che non è luogo,
in quella smisurata presenza
di due passi a margine di un nome
ma simile a quelli lasciati fuori
sono un colore senza fondo
per un po’ simile al cielo
come il quadro a memoria di dio

sono la goffa follia di un posto
che in ogni sussurro ama restare,
anche nel buio dei lampioni
quando si vantano della poca luce
data ai portoni, sono l’eternità
che indugia per un momento
quando s’inventa il sale
anche per attraversare il mare