vestiremo un abito scuro
quando l’odore che c’immaginammo
sarà polvere sfortunata
e quando vedranno i nomi
che più non saremo
ci chiameranno sogni senza vanto,
in quell’ora in cui bellezza restò delusa
qualche parola imprecisa
e due foglie in conclusione di rami
poi vanità inquiete
e giorni confinati in quel fiore
cantato in chiesa,
così il vento di ogni passare
che verrà a chiedere tracce da trattenere
e per noi saranno colori
e versi da salvare
i margini di un nero saluto
quando c’incontreremo senza luci,
e se nel ventre
che chiameremo madre ci sarà posto
verranno anche gli ultimi
e i folli, quelli retrocessi e i mai nati
e a finire noi che chiuderemo la porta
-di quel che resta del clamore
sarà banale dimostrazione
il giorno di nessun domani
una visione di quello che sarà alla nostra fine vita. Veramente notevole.
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grazie Gianpoalo
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ciao
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tessiture di vita pulsano di bellezza fra questi versi incantevoli e puri, crudi e profondi, una Poesia da applausi! 👍👍👏👏👏👏👏👏👏👏👏
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grazie Max per i tuoi applausi
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Fa venire i brividi, tanto è vera e bella!!!
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grazie carissima, i brividi mi sa che sono venuti solo a me e a te 🙂
del resto in questo via vai frenetico c’è sempre poco tempo per leggere
e condividere. Un caro saluto
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No Sarino, sono certa che sono venuti anche ad altri!! Talvolta si leggono parole talmente belle, che si ha paura di sciuparle con un commento che può apparire banale di fronte a tanta bellezza ❤ ❤
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:), grazie ancora
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