Piove. La sera distende il suo velo,
dichiarandosi.
Il silenzio sceglie un’ombra
di finestre rigate e una sigaretta
si aggira nel fumo.

Fuori la nebbia è un colore pallido,
un volto che non si sceglie,
Quello che rimane è una necessità,
un ascensore che aspetta
la memoria dei numeri.

Tutto è fermo, gli alberi seduti,
le macchine in file taciturne
scorrono sul vetro, sanno di rientro.
Piccole storie si aggiustano, lente,
mentre la quiete si compie disadorna.

La strada succede raramente,
solo il tempo si compra sulla luna
insieme al vento da dimenticare.
Ci sono foglie innocenti
per ogni ramo perfetto.