il sole si sceglie sempre il giorno dopo
come amare i fiori migliori,
con quell’attimo di leggera follia
che si aggira in fondo cuore,
spesso di notte, senza posto
ma con mille colori

e sarebbe un luogo,
inconfondibile come il tempo di un errore,
forse mite, in quell’alba inquieta
di un contorno che degrada,
magari intorno a quel profumo
che mi bacia ancora

appena prima del mare,
dentro un margine che triste smuove
e di goffa ingenuità esplode,
come un gabbiano,
quando strano d’aria s’increspa
e d’impetuoso vento cade

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