finché rami esisteranno
d’estasi inconsumata
gli alberi saranno rifugio
e occhi rotondi,
proseguirà improvvisa l’ovazione,
di una lontana meraviglia
che ancora non s’intende

poesia nascosta
d’imprecisa voce al moto incompiuto
come l’attesa
d’ogni luna in ricamo e forma,
per un niente di rara calma
e di qualche panchina indecisa
difetto e strada a favore di silenzio

quadro e cielo sulle dita
e per grazia di vento
clamore di luce che si ostenta
alla fine di rare gemme

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