Da :
“Storia segreta del rock
Le misteriose origini della musica moderna”
di Christopher Knowles
Arcana Edizioni S.r.l.
[…] Per poter capire il rock’n’roll dovete risalire – andando fino in fondo – alle origini della civiltà umana. Le droghe, i tamburi, il rumore, i costumi stravaganti, gli spettacoli pirotecnici, le controversie e gli scandali che hanno caratterizzato il rock’n’roll del Ventesimo secolo sono lì ad attendervi, in templi affollati dai vostri antenati arrapati e sballati, convinti che se fossero usciti dalle loro menti, allontanandosi dall’ego, avrebbero potuto davvero incontrare quegli spiriti di cui i loro vicini non potevano che limitarsi a parlare ()…. il modo in cui gli antichi culti si organizzavano intorno ad archetipi specifici, e come quegli stessi temi archetipici sarebbero poi riemersi, perlopiù intatti, nell’era del rock, tra le varie sottoculture e i vari generi sviluppatisi a partire da una forma musicale derivata proprio dalla musica martellante di quegli antichi culti.
Il rock’n’roll non è semplicemente un’altra forma di musica, è una parte indelebile dell’esperienza umana. Potrebbe essere addirittura la più antica forma di espressione culturale della storia dell’uomo. Non è spuntato dal nulla negli anni Cinquanta come una specie di mutante dell’Era Atomica, si è semplicemente scrollato di dosso la polvere di secoli di repressione, si è incarnato in un’altra forma e ha proseguito dal punto in cui si era interrotto. […]
Alcune persone di spicco lo descrivevano, un tempo, come una nuova religione. Alcuni critici sociali tiravano in ballo termini quali “dionisiaco” o “Baccanali”, parole che la maggior parte dei fan del rock non era probabilmente in grado di comprendere[…] Con il passare del tempo, sarei arrivato a comprendere che il rock’n’roll è, di fatto, un diretto discendente dei Misteri, evolutisi e adattatisi ai bisogni e alle usanze della cultura laica americana del dopoguerra.
Che cosa offrivano i Misteri che altri culti del tempo non potessero offrire? Quasi “esattamente” ciò che il rock’n’roll avrebbe offerto migliaia di anni più tardi. Alcol. Droghe. Sesso. Musica ad alto volume. Fragorosi spettacoli pirotecnici. Un senso di trascendenza, lasciare la propria mente e il proprio corpo per entrare in un altro mondo, carico di misteri e pericoli. Una personale connessione con qualcosa di più profondo, strano e incredibilmente senza tempo. Un’opportunità per sfuggire alla opprimente monotonia della vita di ogni giorno e infrangere tutte le regole della buona società. Un luogo in cui indossare costumi stravaganti, ballare, bere e viaggiare per tutta la notte[…]
[…] Nel profondo, la religione ha sempre avuto a che fare con la “fuga”. Gran parte delle religioni misteriche possedeva un carattere controculturale, poiché proponeva un rapporto con un dio personale e diretto, senza fare ricorso a sacerdoti o intermediari. La loro natura spontanea era radicale per l’epoca, e rifletteva una tendenza orientata complessivamente all’individualismo nella Grecia classica. Se pure prevedevano sfrenati rituali, i Misteri richiedevano un elevato grado di disciplina e devozione. Non parliamo di hippie stonati, e avremo occasione di rendercene conto: come nel caso degli sciamani dell’America centrale, il rituale misterico rappresentava il culmine di un lungo periodo di studio, sacrificio e autopurificazione.
Sulla natura dei rituali in senso stretto ne sappiamo di meno. Ma sappiamo che venivano eseguite canzoni e danze, solitamente veloci e sfrenate, con un gran battere di tamburi e flauti urlanti: in altre parole, rock’n’roll. Spesso venivano usati dei semplici giochi pirotecnici (torce, a volte trattate con sostanze chimiche per ottenere effetti insoliti) e altrettanto spesso, nei culti più sfrenati, i Baccanali romani ad esempio, si arrivava a praticare il sesso in pubblico. Come ha scritto l’eminente storico tedesco Walter Burkert, le feste misteriche dovevano essere “eventi indimenticabili che esercitavano una notevole influenza sull’intera vita futura, dando vita a esperienze che trasformavano l’esistenza […]”””
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Una citazione doverosa
“Mi piace pensare che le origini del rock’n’roll
siano simili alle origini del teatro greco. Il
quale ebbe inizio nelle aie, in stagioni decisive,
e in un primo momento consisteva in un gruppo
di accoliti che danzavano e cantavano. Poi,
un giorno, una persona posseduta uscì dalla
folla e incominciò a imitare un dio.”
JIM MORRISON
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Il rock nasce come genere musicale di origine afroamericano formato da differenti stili popolari sviluppatisi negli Stati Uniti a partire dagli anni Cinquanta.
Con un canto quasi gridato il ritmo, la selvaggia energia e la sensualità della musica nera vengono mescolati alle tematiche del pop degli anni precedenti e a elementi melodici mutuati dal dal rock and roll, dal rhythm and blues e dal country, con richiami di musica folk.
Ma è dal blues che il rock acquisice l’anima infatti esiste un legame inconscio che i musicisti rock’n’roll condividono con i grandi bluesmen, la musica, per loro, è espressione diretta della realtà che vivono : nessuna distinzione intellettuale tra artista e ascoltatore.
Citazione di Marcus tratta dal libro sulla musica rock Mystery Train
«È ovvio che l’uomo dimora in uno splendido universo, in una magnifica distesa di terra e cielo, che è evidentemente costruita su una struttura maestosa, conserva un grande disegno, sebbene l’uomo stesso non riesca ad afferrarlo. Eppure per lui non è un mondo piacevole o soddisfacente […] È fin troppo chiaro che l’uomo non è a casa sua in questo universo, e che non è buono abbastanza per meritarsene uno migliore»
(Greil Marcus, Mystery Train, p. 47, da Perry Miller, The New England Mind: The Seventeenth Century).
Pur nella grande diversificazione delle sue correnti, la musica rock presenta alcune caratteristiche di massima comuni: dal punto di vista musicale, soprattutto per quel che riguarda l’impostazione strumentale, prevalente è l’uso delle chitarre amplificate e delle tastiere elettriche e, alla fine degli anni sessanta, il sintetizzatore; dal punto di vista dei contenuti, i testi delle canzoni sono sovente ispirati a temi sociali e d’attualità assenti nelle altre forme di musica leggera.
*da Wikipedia e altre fonti sul web
Buona giornata a te Isabella 🙂
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Trovo molto interessante il tuo percorso musicale ( jazz, rock…) Tornerò a leggerti. A proposito di jazz, sai che ho dei long playing di Billie Holiday, Coleman e anche Glenn Miller? Ciao e a presto. Isabella
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un percorso che ancora è in itinere, la musica del resto è la forma delle emozioni insieme alla scrittura : “sentire” la musica è qualcosa di meraviglioso. Credo che la vera voce dell’anima sia il suono, poi che sia voce o musica dipende solo dalla capacità di riuscire a esprimerlo. L’unico rimpianto è non essere stato capace di convogliare le mie emozioni attraverso la musica…provo a farlo con la voce “scritta”, non so quanto ne sia capace ma non riesco a non provarci :). Un abbraccio carissima
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Tornando indietro a me sarebbe piaciuto suonare il pianoforte.. Comunque tu riesci benissimo ,attraverso la tua voce ”scritta”, a regalarci le tue emozioni. caro Sarino. Grazie.Buona giornata. Isabella
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