È la mia vita questa città dai mancamenti frequenti,
un concerto che mi prende più del necessario.
Tanto che a volte mi sembra di non conoscerla
altre invece mi aspetta davanti ad un soffitto
che non ha contorni da restituire.
Di quel breve incontro avuto con l’altro me
ho pochi rammendi da cucire,
qualche lieve sentinella di polvere
mi ricorda i giovani sentieri dietro casa.
Quando per non sentire il vuoto divenni splendore
e santo di ogni vicolo, pigro avventuriero
a tutti gli appuntamenti del mare.
E insieme al girotondo dei mattoni
un ritorno di vecchie donne
e alcune parentesi di giochi che assomigliavano tanto
al richiamo costante della voce.
Campagne invadenti e messe da ascoltare
si arrangiavano a tratti di mestiere,
inconsapevoli di quel fuoco che mieteva
diversi, volubili, cuori.
Era il tempo delle giostre, di quelle che arrossivano
solo per un giro, quando a destreggiarsi,
tra le gonne e il sorriso colto al volo,
bastava la moneta di un divertente per favore.
Un’arrampicata su fino al cielo
per conquistare una striscia a forma d’infinito
da offrire in pegno a tutte le mete.
Dal balcone un davanzale di mani si destinava
con tutta la tranquillità dell’acqua
e nel farlo esisteva come una proposta gentile,
degna di qualunque canto.
Mi piace molto il tuo modo di scrivere e l’idea di “agganciare” una canzone. I titoli che do ai miei post sono sempre titoli di canzoni, il link lo nascondo tra le parole. I testi, la musica mi creano sempre dei ricordi e delle associazioni indimenticabili.
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la musica e la scrittura (almeno per quanto mi riguarda) hanno una desinenza in comune, la capacità di emozionare! E’ un filo che li lega inscindibilmente. Pensa che ogni volta che scrivo (o almeno provo a farlo) le note si armonizzano ai mie pensieri in un modo che non mi lascia scampo. Un connubio che mi eleva e mi “sconfigge”. Grazie per il tuo apprezzamento. Ciao
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Io non posso far a meno di collegare la mia scrittura alla musica, spesso scrivo con la canzone di sottofondo che poi andrò ad utilizzare per il post. Ciao!
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allora siamo sulla stessa linea di “nota”
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Caro poeta, leggo e percepisco le significative variabili dell’età matura… nostalgia e ragione…
Piani esistenziali che colmano distante tra i punti principali del vissuto e l’armonica proiezione in luoghi altri.
Cambia lo scenario ma permane l’essenza di quel ponte che il pensiero del poeta sogna e fa sognare.
Cordiali saluti, iago.
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grazie di questo bellissimo commento che arricchisce di molto la mia riflessione!
P.s. vorrei leggere alcune tue cose, se mi dai indicazioni lo farò molto volentieri
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Caro Sarino, grazie a te per la cortese accoglienza nel tuo universo che, piano piano, imparo ad apprezzare.
Voglio correggere l’errore del mio primo commento: piani esistenziali che colmano “distanze”.
Ti ho letto nel blog della tua amica Valentine moonrise e ho apprezzato la profondità delle tue considerazioni.
Io non ho un blog, ma ci incontreremo comunque…
Complimenti per lo stile che distingue l’incedere delle parole.
Cordiali saluti, iago.
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grazie ancora e allora a presto…in qualche modo!
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Bella 😊
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grazie 🙂
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Dai un’occhiata al mio blog e dimmi che ne pensi.
Se ti piace puoi seguirmi 😊
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lo farò senz’altro. Ciao
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Mi fa solo piacere 😄
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Bellissimi versi…
Grazie, per essere passato sul mio blog.
Un saluto,
Lucia 🙂
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grazie a te per essere qui e grazie per l’apprezzamento!
Ciao 🙂
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🙂
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“era il tempo delle giostre” quanti ricordi anche in me, sebbene in ambienti diversi.
Ma le sensazioni credo siano le stesse, probabilmente in te gioca molto la lontananza che non riesci a sconfiggere.
Buon fine settimana, poeta.
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Già, forse è così! Ma in fondo non è che voglio proprio sconfiggerla, tutto sommato non è stata così deleteria, la distanza mi ha dato un lavoro, una famiglia che adoro, un posto che alla fine ho imparato ad amare. La definirei un’intima necessità, un bisogno urgente di “parole”, un transfert senti_mentale che mi fa credere di essere ancora lì, “gustando” quegli odori e sapori che mi hanno in qualche modo cresciuto, conscio del fatto, però, che non tutto è eterno e immutabile. Di certo sono nostalgie che mi fanno bene, perchè ero parte di quel tempo, contento di esserlo stato. E’ una sorta, come spesso mi capita -non volendo apparire ridondante e noioso- di volo col tempo e nel tempo. E’ molto probabile che se la vita mi avesse ancorato in quei luoghi, avrei scritto della “distanza mancata” 🙂 ! Mah valli a capire questi “scrittori”.
Un abbraccio carissima
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