gli anni si piantano e si disfano
come inganni sulla pelle,
di un breve battere d’ali
e di lucide evanescenze di fiori,
come avanzi di strade bagnate
e di umide stranezze lievi,
ma tu c’eri in quell’incontro di passo?

nelle contrade messe sulle case,
sulle giostre delle pareti tra gli odori,
tra le piccole rendite delle sedie,
si, tu c’eri
quando le finestre cedevano
inconsuete sere alla luna
come umili impazienze lungo le fontane

come tutte le coste al mare confuso
e alle strette discese di sabbia
e di placate tracce mischiate al cielo,
si, tu c’eri,
tra i flussi d’inquieta polvere radiosa
e dentro quegli occhi a te contenti