quando alla fine si resta per andare
l’aria s’impara senza commozione
tanto da fermarsi vicino al sale
con l’acqua che si ferma in gola,
che poi a spegnersi senza tregua
basta qualche metro insieme agli altri
e l’odore delle corse fatte in forse
come lo sguardo che si stringe
appena prima che venga sera,
per l’abitudine di un volto amaro
proprio dove la fine è il mondo
e le immagini sembrano farsi suore
per un resto di ieri che consola
perché quando si sopravvive a tratti
anche la pioggia
è un modo per rimediare un’impronta,
come il libro da riempire di pagine
e la versione degli occhi
che si aggiusta con fastidio
per un po’ d’inchiostro tra le mani
alla fine si resiste amando lentamente
in fila al lampione scolpito in fondo
e ai passi indossati dopo cena,
come il vento a cadere di ogni luogo
a respirare in silenzio
anche la terra andata per mare
Il mare è sempre presente nelle tue liriche e ti comprendo perfettamente.
Ho bisogno di rileggere con calma questi versi, sono un po’ arrugginita dopo un vacanza senza pensare a nulla, solo sole, calore umano e confesso : troppo cibo per il mio matto stomaco. Ma come si fa a resistere?
A presto. Ciao.
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bentornata carissima, spero sia stata una vacanza rilassante
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Sento l’affanno di quei momenti che si celano dentro le pieghe dell’istante e dei suoi cambiamenti o riavvolgimenti… non saprei… “l’aria s’impara senza commozione / tanto da fermarsi vicino al sale / con l’acqua che si ferma in gola,” mi riporta ad esempio in un giorno della mia infanzia quando in un attimo il mio mondo si trasformò da rosa a nero (ero nell’acqua a giocare col secchiello e poco dopo stavo affogando). E quelle “immagini sembrano farsi suore
per un resto di ieri che consola” mi lega a tutte le volte che ho cercato il silenzio pensando a momenti di quiete passata e ad esempio è riemerso (riemergono spesso) i luoghi silenziosi, la grotta della Verna dove San Francesco prese le stigmate e non so perché mi brilla il Medioevo col suo silenzio. Ogni verso di questa poesia mi porta in questi momenti particolari che riemergono alla superficie della mia mente e quasi cerco subito di ributtarli dentro. Bellissima poesia.
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questo tuo commento è un volo tra i miei versi che mi rincuora, la poesia sa parlare al cuore e anche a quella parte nascosta di noi che ogni tanto viene fuori e consola, quella parte più intima, quasi sempre in disparte ma che è una sorta di motore silenzioso che a volte ci porta lontano, oltre!
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Sì. proprio così. La tua poesia sa parlare al cuore.
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Il pezzo musicale a commento è un vestito addosso come i versi d’un poeta sulla strada che a rimorchio si sbilancia con la luna. Grazie a te.
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è una specie di silenzio che parla, una voce lontana che arriva piano piano
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sempre splendide le tue parole
come il libro da riempire di pagine
e la versione degli occhi
che si aggiusta con fastidio
per un po’ d’inchiostro tra le mani…
La nostra vita è proprio così.
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grazie
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ciao
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I due versi iniziali sono la vita che apparentemente non si spiega se non in balia delle emozioni.
Le immagini farsi suore
è un verso scolpito nei loro silenzi taciturni e perduranti ai lati delle tonache.
e ai passi indossati dopo cena,
in realta sono i passi del cuore che forse è sazio di circispezione.
E la chiusa è altrettanto rischiosa:
anche la terra andata per mare.
Alla maniera di un isola che si ribella d’essere solo se stessa inchiavardata a mare.
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un commento articolato e profondo, grazie
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percorsi di vita accarezzati dal lento scorrere delle parole, un’altra perla artistica da rileggere più volte, bravissimo!
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grazie Max
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